Il giudizio o la volontà della famiglia influenza i figli impedendo loro di realizzare i propri sogni, oppure dando il massimo sostegno per concretizzare aspirazioni e ambizioni.
Giovedì 7 marzo 2019 il Liceo Medi di Villafranca ha ospitato, in occasione della Giornata nazionale dello sport, diversi atleti illustri, giornalisti sportivi e artisti internazionali al fine di coinvolgere gli studenti e le studentesse delle classi prime in un dibattito sulla relazione tra genitori e figli nel mondo sportivo. L’ iniziativa è stata promossa dal giornalista Adalberto Scemma, in collaborazione con l’Associazione Panathlon e il Comune di Villafranca, nell’ambito del progetto “Walter Bragagnolo“. Ad ognuno degli atleti presenti è stata posta la stessa domanda: quale ruolo avevano avuto i genitori nel loro percorso sportivo?
Stefano Garzon, classe 1981, allenatore di calcio ed ex calciatore di serie A e B (ha militato nell’Hellas Verona, nel Chievo, nell’ Avellino, nel Cremonese ecc), proviene da una famiglia umile che non gli ha fatto pesare questa condizione. Ha sempre sognato di fare il calciatore e i suoi genitori non lo hanno ostacolato, anzi lo hanno spronato ad inseguire questo suo sogno sebbene soffrisse della lontananza dagli amici. Stefano Garzon attribuisce tutte le sue soddisfazioni sportive a sua madre e a suo padre che lo hanno incoraggiato. Per lui il calcio non è solo un lavoro, ma è una passione che anche negli anni sportivamente più bassi si è fortificata.
Anche Luciano Zerbini, finalista Olimpico a Los Angeles ’84 nel lancio del disco e a Barcellona ‘92 nel getto del peso, proviene da una famiglia di umili contadini che gli impedivano anche di andare a scuola perché serviva forza lavoro nei campi. Zerbini ha trovato nello sport una via di fuga da questa vita e fin da giovane ha conseguito ottimi risultati nell’atletica, anche andando contro la volontà materna e allenandosi spesso di nascosto.
Monica Lucchese è stata più volte campionessa del mondo di pattinaggio a rotelle corsa negli anni Ottanta. Agli inizi non è stata né ostacolata e né spinta dai suoi genitori. Dopo i primi risultati ha ottenuto un forte sostegno dalla famiglia, che l’ha spronata a fare sempre meglio anche dopo qualche piccolo incidente.
Pinelli Riccardo, classe 1991e pallavolista del Calzedonia serie A Volley, è figlio di atleti e fin da piccolo si è dimostrato amante dello sport. I suoi genitori sono sempre stati presenti e lo hanno sempre consolato nelle sconfitte e si sono complimentati con lui nelle vittorie.
I genitori di questi atleti si sono rivelati di vitale importanza per le loro carriere sportive. Molte volte il giudizio o la volontà della famiglia influenza i figli impedendo loro di realizzare i propri sogni oppure dando il massimo sostegno per concretizzare aspirazioni e ambizioni.
Ci sono state anche alcune domande del pubblico interessato alle dinamiche della vita di un atleta a cui gli sportivi hanno risposto facendo trasparire una profonda passione per ciò che fanno. Sono intervenuti anche gli assessori Luca Zamperini e Annalisa Tiberio, i giornalisti Lorenzo Fabiano, Diego Alverà, Francesca Castagna e gli artisti Edoardo Bassoli e Roberto Pedrazzoli che hanno sottolineato l’importanza dell’incontro nel promuovere un atteggiamento che sviluppi il rispetto e la crescita personale. Tutti questi interventi hanno smosso la sensibilità degli studenti facendo riflettere sull’importanza dello sport praticato per un fine sano e di divertimento. È stato molto utile ascoltare questa discussione che ha evidenziato la posizione di rilievo che ha il sostegno dei genitori durante il percorso sportivo, ma anche di vita, di un ragazzo.
Linda Ruffoni, 1A
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