Intervista a Roberto Turcato di Confcommercio Villafranca: «Importanti sono gli aiuti da parte dello Stato, che vanno dati e non solo promessi a chi ha avuto reali danni economici»

 

Roberto Turcato
Roberto Turcato

Roberto Turcato, presidente Confcommercio Villafranca, da 12 anni e commerciante ambulante di formaggi nell’azienda di famiglia, da quasi 100 anni presente nelle piazze dei mercati locali. L’Ansa dell’Adige lo ha intervistato in relazione alle problematiche inerenti il diffondersi del Coronavirus.

– Turcato, se dico Covid, cosa mi risponde?
«Paura, sbigottimento e disorientamento. Superata l’iniziale incertezza, nostra e dei nostri amministratori, recepite e comprese tutte le nuove norme di sicurezza che poi sono diventate parte della quotidianità (ovvero distanziamento, contingentamento degli accessi, mascherine e gel, sanificazione) ci siamo adeguati ad un nuovo commercio».

– In che modo vi siete approcciati alla novità?
«Per l’ambito alimentare ci siamo attivati con un efficace servizio di consegna a domicilio; per altri ambiti, mi riferisco ad esempio all’abbigliamento – ma non solo – è stato subito scontro con i colossi dell’e-commerce, che conoscevano solo tale modalità di lavoro ma già consolidata ed inserita nel tessuto sociale. La Grande Distribuzione Alimentare (GDA) ha retto il colpo, forse aumentando i fatturati dato che le famiglie non potevano rivolgersi ai ristoranti».

– Chi ha sofferto di più?
«Ad accusare il colpo, obbligate a chiudere le attività, sono state le partite IVA, le aziende in proprio che hanno bloccato la loro vita commerciale: sono loro ad averne risentito molto, più di altre categorie di lavoratori. A questi ultimi mi rivolgo portando una riflessione: non ci sfugga mai che la malaugurata, ma purtroppo reale, chiusura di un’azienda comporta un danno non solo al titolare dell’azienda ma anche ai suoi dipendenti, ai suoi cuochi, agli operatori dei servizi alla persona, al settore alimentare, delle consegne cioè coinvolge una lunga filiera di attività dietro alle quali ci sono famiglie, persone, bambini».

– Gli aiuti ricevuti dallo Stato sono serviti?
«Gli aiuti dello Stato non sono sufficienti. Una cosa importante è la destinazione degli aiuti, che vanno per prima cosa dati e non solo promessi a chi ha avuto reali cali di fatturato e danni economici. Costoro sono le aziende che contribuiscono all’economia italiana, versando imposte e tasse. Una vera efficace soluzione sarebbe “dimenticare” il 2020, cioè eliminare le spese fiscali dell’anno 2020 a tutti coloro che hanno avuto rilevanti perdite di fatturato».

– Cosa direbbe a utenti e consumatori?
«La crisi ha portato ad una mancanza di liquidità da parte dei negozi che comunque non si sono sottratti dal contribuire alle luminarie di Villafranca ed ai festeggiamenti per il Natale. Voglio fare un appello: comprate nei negozi del vostro paese, nel vostro centro storico, il commercio non deve mai spegnere le luci.  Il centro storico di Villafranca deve vivere, deve essere un punto di riferimento, un luogo vivo, dove incontrare sempre un rapporto umano, schietto e sincero».

Paola Trucchi

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