Invitati per celebrare i 50 anni dell’istituto villafranchese hanno raccontato la loro storia: Marco Squarzoni, Maria Cristina Ceriani, Paolo Girelli, Niccolò Spolettini, Mihaela Izabela Florea, Greta Serpelloni, Attilio Adami, Antimo Di Donato, Andrea Cristofoli

 

Liceo Medi scuola di vita: confronto tra diverse generazioni. Questo il tema che venerdì 24 febbraio ha visto riuniti nell’aula magna dell’istituto villafranchese alcuni rappresentanti degli oltre 6 mila studenti che negli anni si sono diplomati in questo istituto.

La serata, che si inserisce negli eventi per celebrare i 50 anni di vita dell’istituto, comincia con la presentazione dell’evento da parte del preside della scuola, Marco Squarzoni, che racconta la storia del Liceo Enrico Medi accompagnato da due ex studenti presenti all’inaugurazione dell’istituto nel 1973: Maria Cristina Ceriani, successivamente diventata professoressa della stessa scuola e ora in pensione, e Paolo Girelli.

L’assessore Francesco Paolo Arduini ricorda come, quando lui si iscrisse nel 1977, la scuola era composta da sole due sezioni, ma nel tempo, spiega Girelli, «è cresciuta a tal punto da scalare le classifiche dei migliori licei ella provincia».

Lo studente che ha dato inizio all’evento vero e proprio, suonando un’opera pianistica è Niccolò Spolettini, insegnante di pianoforte, che dopo il Liceo ha frequentato il conservatorio di Mantova e sta tuttora studiando all’Università.

Interviene poi la dottoressa Mihaela Izabela Florea, global product manager laureata nel 2010, che ci racconta la sua esperienza al liceo scientifico potenziato: «In questa scuola ho avuto l’opportunità di fare tante attività che mi hanno aperto la mente, mi hanno preparato e mi hanno fatto capire cosa c’era là fuori; ciò ha fatto sì che io fossi pronta ad affrontare qualsiasi percorso».

Poi, rivolgendosi agli studenti presenti, dice: «potete fare qualsiasi cosa nella vita, quello che è importante è avere disciplina, voglia di fare e costanza. È fondamentale puntare in alto, non avere paura degli insuccessi».

In maniera simile si è espressa Greta Serpelloni, talent acquisition and employer specialist, che ha frequentato il liceo scientifico nel 2010, e reputa quest’ultimo una vera e propria “scuola di vita”, che l’ha facilitata molto all’università di Economia. «È importante riuscire a cogliere ogni aspetto di sé, piano piano. Non sentitevi oppressi dal dover essere per forza i più bravi o dal sapere subito cosa farete tra dieci anni, perché il mondo del lavoro è in continua evoluzione», raccomanda ai ragazzi,e aggiunge: «L’impegno fa tutto. Preparatevi bene per imparare il più possibile, perché poi sarete degli adulti completi, all’università e nel mondo del lavoro».

Segue poi Attilio Adami, global vice president in marketing and medical science, laureato negli anni ’80 e lavoratore all’estero da più di 20 anni. Riprendendo il discorso delle ragazze, ribadisce come non siano sempre e solo i più bravi al liceo che diventeranno i più bravi nel mondo del lavoro: «Ad arrivare alla meta sono quelli che ci mettono la voglia e la determinazione per avere successo, che dipende da voi. La scuola vi dà un pezzo e voi dovete metterci l’altro».

L'inaugurazione del Liceo Medi di Villafranca
L’inaugurazione del Liceo Medi di Villafranca (1973)

L’ingegnere Antimo Di Donato, senior program manager, in collegamento dalla Svizzera, decide di mostrare delle slide sul suo percorso lavorativo e la sua esperienza.

Infine, Andrea Cristofoli, phd ricercatore Associato in Fisica Teorica all’Università di Edimburgo, ci racconta la sua straordinaria storia: bocciato in prima liceo scientifico, decide di continuare comunque. Così un giorno in libreria trova un libro, la biografia di Albert Einstein, scritta da Walter Isaacson, e leggerlo gli cambia la vita, dandogli un nuovo grande obiettivo: capire ciò che Einstein aveva capito.

Da quel momento Andrea inizia a studiare la matematica e la fisica da zero, anche grazie al supporto dei suoi professori, che hanno nutrito una enorme passione per queste materie, portandolo a conoscere tutto il programma di fisica di quinta ancora prima di iniziare l’anno.

All’università di Padova si iscrive al corso triennale di Fisica finendo in anticipo, ma non soddisfatto prende anche una laurea specialistica in Fisica teorica con 110 e lode e un dottorato di ricerca in Fisica teorica.

Nel corso della sua carriera Andrea ha lavorato dove geni della Fisica, come Heisenberg e Schrödinger, hanno “inventato” la Fisica prima di lui. Alla fine decide di continuare il suo lavoro di ricerca all’università di Edimburgo.

Ci lascia con questa affermazione: «Lo dico ai giovani qui presenti, che può succedere veramente di tutto. Io ero proprio seduto qua, in aula magna, su questi scalini, mi annoiavo a morte. Ero l’asino, poi ho preso tre lauree e lavoro con premi Nobel». Promette ai ragazzi che, se si segue il percorso lavorativo che più si ama, non si lavorerà un solo giorno della propria vita.

Per la chiusura dell’incontro, il preside ci lascia queste parole: «Una cosa è sicura, un consiglio per i ragazzi è che devono essere aperti, non devono avere paura di cambiare e di mettersi in gioco; hanno a disposizione tutto il mondo. Oggi per chi si impegna, per chi si mette in gioco, le opportunità sono tantissime; per chi non si impegna, le possibilità sono poche. Dovete assolutamente capire che per perseguire i vostri sogni dovete fare fatica».

Noemi De Natale, 1B

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