La pensione è un traguardo per la vita dei lavoratori e rappresenta una vera e propria rivoluzione delle proprie abitudini giornaliere. Proprio per questo motivo, non sempre è un momento semplice! Alcuni potrebbero provare un senso di smarrimento e di vuoto interiore, vedendosi portar via la propria routine, consolidata per anni e anni.
Altri, invece, vedono la pensione come un trampolino di lancio verso le passioni della vita, come un modo per poter avere più tempo a disposizione per fare ciò che piace e per coltivare gli hobby che sono stati messi da parte per far posto alle ore lavorative. In ogni caso, la pensione è l’inizio di una nuova vita!
Quando si parla di pensione, tuttavia, non si fa solo riferimento a un cambio di abitudini ma anche ad aspetti prettamente fiscali. Infatti, non è possibile andare in pensione se non si rispettano determinati requisiti di età anagrafica o di età contributiva. Prosegui con la lettura e scopri le novità in ambito pensionistico.
Età pensionabile: di cosa si tratta?
In Italia, l’età pensionabile rappresenta la soglia, relativa all’età anagrafica del lavoratore, minima per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Essa è stabilità in base alla speranza di vita media della popolazione e alle condizioni economiche dello stato. Proprio per questo motivo, viene aggiornata in maniera regolare, grazie a normative apposite.
Attualmente, l’età pensionabile prevista per legge ammonterebbe a 67 anni di età per uomini e donne, con almeno 20 anni di versamento contributivo alle spalle. Questa soglia sembrerebbe essere stata stabilita cinque anni fa e sarebbe valida fino a tutto il 2026, basandosi su dati statistici ufficiali che non avrebbero evidenziato particolari incrementi dell’aspettativa di vita.
Lo scopo principale dell’introduzione di una età minima per poter andare in pensione è quello di garantire la sostenibilità del sistema pensionistico italiano, rendendo equilibrato il rapporto tra i lavoratori attivi e i pensionati, e ridurre al minimo il rischio di collasso del sistema per mancanza di fondi per il pagamento delle pensioni.
Alcuni casi particolari
La pensione di vecchiaia è quella forma di pensionamento che considera come fattore discriminante per potervi accedere l’età anagrafica del lavoratore (senza dimenticare il versamento dei contributi previdenziali per almeno 20 anni). Tuttavia, oltre a questa tipologia di pensione, ne esistono delle interessanti varianti, che saranno riportate nei paragrafi successivi.
Un primo esempio è rappresentato dalla pensione anticipata ordinaria che non vede protagonista tanto l’età anagrafica del lavoratore, quanto gli anni contributivi dello stesso. Il valore fissato attualmente sarebbe di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Un’altra variante riguarda i lavoratori che hanno iniziato la propria carriera in ambito lavorativi in giovane età, per cui il numero di anni di contributi fissato per poter accedere alla pensione corrisponderebbe a 41 anni contributivi, a prescindere dall’età dei soggetti. Infine, non possiamo non citare l’opzione donna, destinata alle lavoratrici.
Le principali novità!
Come appena accennato, la prima importante informazione che riguarda il prossimo anno, è il mantenimento della stessa età pensionabile prevista per quello in corso, ovvero il 2025, fissata a 67 anni, sia per gli uomini sia per le donne. Oltre a questo, anche i requisiti in termini di contribuzione annuale, rimarrebbero invariati.
Sarebbe una data in particolare, ovvero il primo giorno dell’anno 2027, ad essere, infatti, protagonista di alcuni adeguamenti riguardanti i requisiti necessari per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Secondo alcune fonti, che sembrerebbero basate su delle stime attuali, è probabile che l’età pensionistica venga aumentata di qualche mese, in relazione all’aumento della speranza di vita.
Queste, tuttavia, sono solo delle informazioni provvisorie e non ufficiali. Dovremo, infatti, attendere più di un anno per avere conferma o smentita di tali fatti che, quindi, rimangono, almeno per ora, delle previsioni e non delle certezze. Quel che è certo, invece, è che i nuovi pensionati dovranno aggiornarsi per poter sapere quando poter accedere alla pensione.
Un breve riepilogo
In conclusione, la pensione rappresenta un vero e proprio traguardo nella vita di un lavoratore. Per alcuni è un sollievo, per altri un incubo. L’età pensionabile rappresenta la soglia minima, in termini di età anagrafica, per poter accedere alla pensione di vecchiaia, a seguito del versamento di almeno 20 anni di contributi.
Per l’anno 2026 sembrerebbero esserci condizioni di stabilità per quanto riguarda l’età pensionabile e i requisiti per poter accedere alla pensione. Le novità principali in ambito pensionistico riguarderebbero l’età pensionabile (che, in teoria, potrebbe essere aumentata di qualche mese) ma a partire dall’anno successivo al prossimo, ovvero il 2027 .