Avere dei terreni abbandonati, potrebbe essere una grande opportunità finanziaria, che persino il proprietario non comprende del tutto. Qualcosa, che può trasformarsi in una vera e propria fonte di guadagno, oppure per delle coltivazioni agricole. E inoltre, anche sotto l’aspetto ambientale, è importante questa cosa, senza dubbio.
Si contribuisce ad un incremento della biodiversità e della sostenibilità ambientale. Quindi, se qualcuno possiede dei terreni che non sono sfruttati, farebbe bene a fare attenzione, perché le cose potrebbero cambiare, radicalmente. Ci sono molte e diverse opzioni che si possono intraprendere e che sono fattibili e semplici.
Quindi, analizziamo nel dettaglio la questione, e proviamo a capire cosa è meglio fare. E come gestire la situazione, nel caso in cui, noi fossimo tra i fortunati, a possedere un terreno, magari trascurato. Ma pronto per essere riqualificato al meglio, e senza una spesa eccessiva.
Valutazione del terreno
Tipologia di suolo: si inizia a capire di quale terreno si tratta, questo può essere: argilloso, sabbioso, torboso o limoso. Ogni suolo, ha delle caratteristiche differenti per il drenaggio, la ritenzione idrica e anche la fertilità. E in base a quello, poi si deve anche gestire e si deve capire come sistemare.
Acidità del terreno: il Ph del terreno incide in modo significativo sullo stesso. Quindi, si deve sempre capire quali sono i nutrienti disponibili, e nel caso capire anche se c’è la necessità di fare delle integrazioni, che possano essere di correzione. Come quella di zolfo o calce. E così via.
Composizione: analizzare il terreno, aiuta a capire quali sono i nutrienti, ma anche a capire quali sono le azioni che possono aiutare a migliorarlo. In sintesi, scoprire effettivamente di cosa ha bisogno. Fertilizzare il suolo, nel modo corretto è molto importante, a prescindere dal resto delle azioni, che si faranno dopo.
Lavorazione del terreno
Aratura: il primo passo è quello della aratura, serve per spezzare o per meglio dire rompere la crosta superficiale. Poi si passa alla fresatura, che aiuta a ridurre la dimensione delle zolle, che magari sono più grandi. In alcuni casi, serve anche l’utilizzo di macchinari che siano adatti per questo servizio.
Livellamento: Dopo che è stata fatta l’aratura, è possibile che il terreno debba essere livellato, anche per potere evitare quelli che sono i ristagni di acqua. In modo che la superfice, possa essere adatta per la semina e allo stesso tempo anche uniforme. Insomma che sia adatta, per quello che serve. Senza nessun problema.
Concimazione: aggiungere compost è importante, specialmente quando il terreno ha bisogno di sostanze che mancano. Questo servizio, non fa altro che migliorare la fertilità del suolo, e allo stesso tempo anche la nutrizione delle piante. Favorisce la crescita microbica del suolo, sotto tutti i punti di vista. Per il passaggio successivo, importante e fondamentale. Ci sono altre cose a cui pensare.
Colture giuste
Frutteti: questi sono adatti se si ha a disposizione un pezzo di terra ampio. Gli alberi da frutto, con la giusta attenzione, possono dare la giusta resa. Un frutteto, che è ben gestito, può andare avanti anche per decenni, diventando una fonte di reddito stabile, nel corso della stagione, ma anche dopo.
Piante aromatiche: se il terreno è meno fertile o serve una coltivazione che abbia un basso impatto. Sono adatte le piante aromatiche come: basilico, rosmarino, timo, lavanda e anche camomilla. Anche perché, sono piante che vanno bene per tante cose, e poi sono molto richieste sul mercato, non solo dal punto di vista culinario.
Alberi da legno: gli alberi da legno, sono adatti per chi non è interessato a delle coltivazioni dirette. Sono delle coltivazioni, che si possono usare per la produzione di legna, energia, o anche per la protezione del suolo. Insomma, che sono davvero utili per tante cose. E anche per un ambiente sostenibile.
Per finire
Rendere un terreno produttivo, è una cosa positiva. Certo, serve un impegno economico iniziale, ma che con il passare del tempo, può portare a dei risultati che sono davvero soddisfacenti. Sia per quello che è l’interesse economico, che per quello ecologico. Il segreto è quello di seguire i passaggi giusti.
Quindi, fare una pianificazione adeguata, usare le tecniche agricole, adottare pratiche sostenibili e infine: riuscire a generare il reddito che serve. Una cosa è certa, se si hanno dei terreni incolti, non c’è momento migliore per potere cominciare. Chi ben comincia, è sempre a metà dell’opera, per essere produttivi.