Novità sull’assegno di vedovanza: ecco cosa cambia, attenzione

L’Assegno di Vedovanza è una delle principali forme di sostegno economico di reversibilità per chi è in condizione di invalidità e legalmente vedovo. È un assegno mensile richiedibile tramite qualsiasi portale INPS, sia fisico che digitale, e si integra con altre soluzioni.

Confermato per il 2025, è una misura con requisiti specifici che coinvolge migliaia di persone in Italia, beneficiari in quanto con limitazioni di reddito. L’assegno ha un bacino di utenza definito.

La sua struttura è rimasta pressoché invariata, ma l’accesso è leggermente più semplice. I requisiti influenzano gli importi, che non sono fissi ma modificati costantemente. Chi può richiedere l’assegno di vedovanza?

Di cosa si tratta?

L’assegno di vedovanza, o pensione di vedovanza, è un assegno di reversibilità legato alla divisione del denaro che il defunto percepiva come stipendio o pensione. Esistono diverse condizioni, tra cui le seguenti.

Il vedovo o la vedova devono essere stati sposati al momento del decesso, devono avere diritto alla pensione di reversibilità (suddivisa in percentuali diverse tra coniuge, figli e parenti stretti) e devono essere invalidi al 100 %.

Non è ottenibile dai vedovi di lavoratori autonomi come coltivatori diretti (non impiegati in aziende più grandi), artigiani, commercianti, mezzadri e coloni. L’assegno di vedovanza non è una misura ad hoc, ma una “ramificazione” dell’assegno di reversibilità.

Importi

Gli importi variano in base al reddito del vedovo, con un limite annuo di 32.148,88 euro, oltre il quale l’assegno non è ottenibile. L’assegno di vedovanza ha due tipologie di importi, non elevati, grazie a un’integrazione aggiuntiva.

Per redditi fino a 32.274,22 euro, l’importo mensile è di 52,91 euro; per redditi superiori, fino a 37.255,77 euro, l’importo mensile è di circa 19 euro. L’assegno è ottenibile solo dai coniugi effettivamente sposati o uniti civilmente.

Essendo un’integrazione all’assegno di reversibilità, il vedovo/a può riceverlo in base alla quota di pensione del defunto (60 %), mentre il resto è suddiviso tra gli altri parenti stretti e individui a carico, secondo le norme vigenti.

Come fare la domanda

La domanda si presenta presso qualsiasi ufficio INPS abilitato, con la documentazione aggiornata: documenti, codice fiscale, attestato di invalidità al 100 %, dichiarazione dei redditi aggiornata e documento che attesti la condizione di vedovo/a.

È necessario anche un documento che attesti la pensione di reversibilità già attiva. La documentazione va consegnata in copie leggibili all’INPS, e l’assegno viene erogato mensilmente: in busta paga per i lavoratori attivi, direttamente sul conto per i pensionati.

La misura è erogata mensilmente, e il diritto può essere perso in caso di perdita dei requisiti, verificata dall’INPS tramite comunicazioni. L’assegno di Vedovanza è un supporto ulteriore all’assegno di reversibilità.

Arretrati

È possibile richiedere gli arretrati fino a 5 anni precedenti alla domanda, con un limite di 3000 euro, tramite la domanda di ricostituzione, che porta l’INPS a ricalcolare gli importi dovuti ed erogarli al vedovo.

La richiesta può essere effettuata subito dopo la pensione di reversibilità e l’assegno di vedovanza (erogati assieme), tramite il portale INPS più vicino, online, o tramite un Caf o Patronato abilitato al servizio di richiesta di questi assegni e pensioni.

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