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Prima dell’era digitale, le enciclopedie cartacee rappresentavano una risorsa insostituibile per gli studenti. Contenenti una vasta gamma di informazioni, esse consentivano di approfondire argomenti di studio e di condurre ricerche approfondite, offrendo una fonte affidabile e completa in un’epoca in cui internet non era ancora una presenza predominante nella vita quotidiana.
Ogni famiglia ne possedeva una
A partire dagli anni ’60, numerose case editrici lanciarono raccolte enciclopediche pensate per supportare gli studenti in ogni ambito del sapere. Queste opere furono ideate per fornire una base culturale solida, contribuendo a diffondere conoscenze e migliorare il livello di istruzione generale. In un’epoca pre-digitale, le enciclopedie si affermarono come strumenti essenziali per l’apprendimento e la ricerca.

In quegli anni, molte famiglie, spesso con sacrifici economici, investirono nell’acquisto di un’enciclopedia per garantire ai figli gli strumenti necessari per crescere culturalmente. Avere una raccolta di conoscenze direttamente in casa era considerato fondamentale, offrendo una fonte sempre disponibile per lo studio, la ricerca e l’aggiornamento, contribuendo così a rimanere al passo con i tempi e con l’evoluzione del sapere.
Oggi, le enciclopedie tradizionali sono diventate oggetti quasi dimenticati, lasciate a raccogliere polvere sulle librerie di casa. Internet e i motori di ricerca hanno reso le informazioni accessibili in pochi secondi, eliminando la necessità di sfogliare volumi cartacei. Basta digitare una parola chiave per ottenere immediatamente risposte aggiornate, rendendo le enciclopedie d’altri tempi strumenti ormai superati.
Quanto vale oggi una vecchia enciclopedia?
Il valore di un’enciclopedia oggi è elevato. Ma non si tratta solo di una questione economica. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma in realtà esistono milioni di copie di queste raccolte, ancora presenti. È importante considerare questo aspetto per non commettere l’errore di pensare che la nostra abbia un valore inestimabile.

Sebbene spesso trascurate, molte enciclopedie d’epoca custodiscono un valore economico e culturale significativo. Alcuni esemplari, grazie alla loro rarità e al contenuto storico, sono diventati ambiti oggetti da collezione. Questi volumi non solo rappresentano una testimonianza del sapere di un’epoca, ma possono anche avere un forte impatto finanziario, trasformandosi in pezzi preziosi per appassionati e collezionisti.
È vero che consultare queste enciclopedie oggi potrebbe non offrire informazioni aggiornate, poiché i dati in esse contenuti risalgono a un’epoca passata e non riflettono i cambiamenti avvenuti nel tempo. Tuttavia, al di là del loro valore informativo, questi volumi restano preziosi cimeli di famiglia. In molti casi, rappresentano una testimonianza storica e un patrimonio culturale, il che li rende talvolta oggetti di grande valore economico per i collezionisti.
Quali enciclopedie hanno un valore elevato?
La prima edizione della Treccani, pubblicata tra il 1929 e il 1937, è considerata un’opera storica di grande prestigio. Composta da 35 volumi, rappresentava all’epoca un punto di riferimento per la conoscenza. Oggi, in condizioni ottimali, può valere dai 2.000 ai 10.000 euro, rendendola una delle enciclopedie più ambite sul mercato del collezionismo.

L’undicesima edizione della Encyclopaedia Britannica, pubblicata nel 1910, è tra le più ricercate dai collezionisti. Composta da 29 volumi, quest’opera rappresentava un simbolo di prestigio, soprattutto per chi la possedeva in Italia quando la conoscenza dell’inglese era meno comune. Oggi, il suo valore varia tra gli 800 e i 5.000 euro, rendendola un prezioso oggetto da collezione.
Infine, consideriamo un’istituzione tra le enciclopedie in Italia, l’UTET, che nella sua edizione degli anni Trenta offre una versione incredibilmente ricca di informazioni su diversi argomenti, con un valore che oggi, solo per il nome e la fama che la precede, garantisce prestigio di alto livello, con una stima di circa 1.500 euro come base di partenza.
Le enciclopedie del passato: un valore aggiunto
Come ogni oggetto del passato, anche le enciclopedie hanno un valore speciale, poiché ci permettono di riflettere su ciò che era e che non sarà più, date le innovazioni tecnologiche. Guardando indietro, possiamo apprezzare i progressi del tempo, ma è importante non dimenticare il significato e il fascino di questi simboli di un’epoca ormai superata.

Tutto ciò che conosciamo oggi deriva da secoli di lavoro manuale, in cui scrivere era essenziale e leggere era il principale mezzo di apprendimento. Le enciclopedie, in particolare, hanno raccolto, conservato e diffuso il sapere, tramandandolo di generazione in generazione fino a noi, contribuendo a costruire il mondo culturale e intellettuale che oggi diamo per scontato.
E se è vero che molte di queste non hanno un grande valore dal punto di vista collezionistico, è anche vero che possono acquisirlo ai nostri occhi; perché, se molti di noi hanno fatto progressi e hanno acquisito un certo livello di cultura, il merito è di quelle lezioni racchiuse tra il nero e il bianco di quelle infinite pagine.