Non immaginerai mai cosa succede al tuo corpo quando mangi formaggini ogni giorno

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I formaggini sono naturalmente integrati molto bene nella maggior parte delle diete comuni degli italiani, interpretati come eccellenti integratori di elementi come il calcio, risultando anche comodi all’uso immediato grazie ad un confezionamento che ne permette anche di impiegarne uno alla volta. Ma cosa succede se si mangiano formaggini ogni giorno?

Formaggino: cosa contiene?

La diffusione del formaggio “a pasta molle” o “tenera” è iniziata nella prima metà del secolo scorso, ma ha visto una vera e propria forma di “esplosione” dagli anni 50 in avanti, in Italia. Si tratta di un tipo di prodotto che può essere indifferentemente consumato assieme ad altri cibi, come sul pane ma anche nella pasta, a mo di condimento.

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Varietà tutto sommato a buon mercato e soprattutto pratica da utilizzare, il formaggino rientra però tra i prodotti raramente visti di buon occhio da parte dei nutrizionisti: mantiene buona parte delle proprietà tipiche del latte e dei suoi derivati, calcio, fosforo ed una buona quantità di vitamine e proteine, così da renderlo duttile.

Di contro resta un prodotto confezionato, dove spiccano elementi come esaltatori di sapidità come il sale ma anche gli spesso temuti sali di fusione, ovvero elementi che sono di fatto degli additivi, che permettono di mantenere una consistenza adatta al formaggio così da essere fuso e mantenere una buona forma.

Effetti sull’organismo

Fanno bene? Una persona sufficientemente sana può sicuramente gestire un apporto moderato di questi prodotti che non sono tutti uguali, anzi si può senz’altro considerare che al giorno d’oggi sono presenti più controlli. Sempre più rari infatti sono i polifosfati che da tempo sono imputati nell’avere effetti poco gradevoli sul sistema nervoso.

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Comune l’acido citrico che modifica il sapore del prodotto ed altri conservanti, oltre ad alcuni emulsionanti. Generalmente non è un prodotto da consumare ogni giorno perchè non è paragonabile al 100 % ad un qualsiasi altro formaggio meno lavorato e soggetto a conservabilità abbastanza lunga (cosa che il formaggino effettivamente è, nella maggior parte dei casi).

Gli effetti collaterali più comuni sono relativi all’apparato cardiaco in particolare ma anche al sistema digestivo: il contenuto di elementi come gli esaltatori di sapidità ma anche emulsionanti sono qualcosa di “gestibile” da parte di un corpo umano sano solo se in quantità limitate a poche volte la settimana, altrimenti possono causare ipertensione e disturbi presso l’apparato digerente.

Come sceglierli?

Come detto però non sono tutti uguali, da tempo esistono prodotti meno carichi di sale, additivi e che non vedono la presenza di grassi in quantità troppo elevate. Generalmente è bene fare attenzione in particolare a quest’ultima voce che per quantitativi non deve scaturire una presenza eccessiva oltre il 50 % del peso totale del prodotto.

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Esistono varianti più semplici e ad esempio senza lattosio, indicato per chi ne è intollerante ma anche a basso contenuto di sale (sodio) condizione che lo rende meno negativo per la salute dell’appratato cardiaco. In senso generale più è lunga la lista degli ingredienti presentata dalla scatola dei formaggini, più possiamo considerarlo un elemento di buona qualità.

Valutare anche il costo in relazione al peso del prodotto: seppur abbastanza allineato, non necessariamente un prodotto per così dire “di marca” presenta la condizione di qualità prezzo che possiamo magari immaginare. Elemento che è ancora più evidente al giorno d’oggi con una maggiore responsabilizzazione della cultura del cibo da acquistare al supermercato.

Fanno male?

Come ogni cibo processato, la risposta è sì se non si valutano i rischi legati all’eccesso di questi prodotti. E’ altresì un errore considerare i formaggini come qualcosa da evitare in toto, senza distinzioni così come valutarli al pari del formaggio fresco che è generalmente comunque sempre preferibile per un consumo abituale.

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I formaggini possono quindi “completare” la dose di formaggio o prodotti derivati dal latte che naturalmente risultano essere consigliabili in un contesto settimanale, ma non deve rientrare in una frequenza oltre le 2-3 volte a settimana, in quantità non superiori a 2-3 “spicchi” (visto e considerato che questi elementi sono venduti in confezioni incartate singolarmente).

Occhio quindi in particolare a questi elementi, da non escludere l’attenzione verso il sodio che è tollerabile solo in quantitativi limitati. In particolare non è una buona idea consumare formaggini in concomitanza con altri alimenti lavorati e dall’elevato contenuto di grassi insaturi, ovvero quelli meno “gestibilI” con facilità da parte dell’organismo.

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